Le associazioni sociali danno supporto, ma chiedono semplificazioni
La pandemia è stata ormai più o meno superata. Tutte le organizzazioni e le istituzioni sociali si stanno impegnando per tornare da uno stato di emergenza al normale funzionamento, ma le grandi sfide quotidiane rimangono: la mancanza di personale, l'aumento dei costi e l’eccessiva burocrazia.
Venerdì 31 marzo, presso la Camera di commercio di Bolzano, si è svolta l'assemblea generale della Federazione per il Sociale e la Sanità. Sono stati eletti gli organi societari ed è stato tracciato il percorso per i prossimi tre anni. I delegati delle 58 organizzazioni associate hanno eletto un nuovo direttivo, che nei prossimi giorni nominerà il presidente.
Wolfgang Obwexer, presidente della Federazione, ha ricordato ai delegati presenti all'assemblea alcuni progetti di successo che sono stati finalmente portati a termine dopo una lunga fase di lavoro preparatorio, come il nuovo piano sociale, il consiglio sociale e il centro di competenza per la ricerca sociale, che hanno iniziato il loro lavoro lo scorso anno. Rivolto ai rappresentanti della politica e delle autorità presenti, ha anche nominato alcuni sviluppi critici.
“Per fortuna, anche nel 2023 la disponibilità ad aiutare non manca. L’altruismo e la buona volontà ci sono, ma purtroppo la burocrazia spesso frena l‘entusiasmo. Molte associazioni lamentano un’eccessiva burocrazia, che rende più difficile trovare volontari disponibili", ha sottolineato Wolfgang Obwexer. Le associazioni non profit esistono soprattutto grazie all'impegno volontario delle persone, spinte dalla volontà di fare qualcosa per il bene comune. "In pratica, però, oggi le associazioni devono essere gestite come un'azienda, e questo rovina la spontaneità dell'impegno delle persone e ne ostacola le attività. Spesso si ha l'impressione che si debba dedicare più tempo alle pratiche burocratiche che agli obiettivi reali dell'associazione", ha detto Obwexer: “Ci tengo a sdrammatizzare. Sono convinto che gli ostacoli burocratici possono essere eliminati. Le soluzioni sono sul tavolo, ma ora devono essere implementate”, aggiungendo: "Non vorrei essere frainteso: obblighi e norme hanno senza dubbio la loro utilità. Non sono certo dovute a cattiva volontà e spesso esistono per delle ottime ragioni. Ciò non toglie che le associazioni abbiano l'impressione che la situazione sia fuori controllo, soprattutto perché ogni autorità, ogni ente e ufficio tende ad occuparsi esclusivamente dei propri interessi", dice Obwexer. Già da molto tempo la Federazione ha proposto azioni migliorative, e in linea di principio tutti si dichiarano d'accordo. Ma nella pratica la situazione non è migliorata.
"Innanzitutto chiediamo una procedura di contribuzione uniforme per il settore non profit", dice Obwexer: "Il processo di richiesta dei contributi e la rendicontazione devono essere drasticamente semplificati". Non è Roma a dettarci le regole, ma è compito della Provincia, dei Comprensori e dei Comuni in Alto Adige prendere le redini della situazione e contribuire ad alleggerire il carico delle organizzazioni non profit, semplificando e accorpando i requisiti burocratici. "Attualmente ogni ente, sia esso un Comune, un Ufficio provinciale o statale, prescrive procedure diverse. Le associazioni che si rivolgono a più enti per ottenere sostegno e contributi devono studiare regolamenti diversi e rispettare scadenze diverse. Inoltre, spesso ricevono una risposta troppo tardi e devono prefinanziare attività o progetti in corso per mesi", dice Obwexer.
Il governatore presente, Kompatscher, e la consigliera Deeg, hanno assicurato il loro impegno per il volontariato e le associazioni, ma si sono anche dichiarati chiaramente contro ogni allarmismo. La riorganizzazione del terzo settore ha causato molta incertezza e più lavoro amministrativo, ma significa anche più apprezzamento e riconoscimento per il volontariato e le associazioni, ha sottolineato il governatore Arno Kompatscher. "Vogliamo migliorare le cose", ha promesso Waltraud Deeg. Il governatore ha anche annunciato che entra finalmente nella fase realizzativa la costruzione della “Casa del sociale” a Bolzano. Kompatscher ha sottolineato che i cittadini spesso hanno bisogno di servizi sociali e sanitari contemporaneamente, motivo per cui i due settori devono collaborare in modo ancora più stretto ed efficiente. Il governatore ha anche annunciato che i dipartimenti della salute e degli affari sociali saranno probabilmente nuovamente accorpati nella prossima legislatura. Waltraud Deeg ha sottolineato che, alla luce degli attuali sviluppi sociali ed economici, è importante evitare le trappole della povertà e adeguare salari, pensioni e prestazioni sociali. Anche il modello di cura e assistenza altoatesino dovrebbe essere ulteriormente sviluppato, secondo Deeg. La sua principale preoccupazione è la mancanza di personale che è un problema pesante.
La Federazione ne è pienamente d’accordo. “È essenziale sciogliere le difficoltà inestricabili dell'assistenza. Sappiamo che il numero di persone che hanno bisogno di assistenza è in forte aumento, ma che gli operatori qualificati sono sempre di meno", ha detto Wolfgang Obwexer: "È indispensabile sgravare gli operatori dalla burocrazia e dal lavoro non correlato all'assistenza". Per quanto riguarda il sostegno diretto ai cittadini, la Federazione è chiaramente favorevole ad un’assistenza sociale progettata in base al bisogno. "Dobbiamo chiarire chi ha il diritto di ricevere assistenza e quanto. Soprattutto, dobbiamo concordare un concetto di valutazione uniforme, che sia EEVE o ISEE o altro, ma non mantenere tutti questi sistemi in parallelo”, ha detto Obwexer. Le sfide quindi non mancano, ma ci sono anche aspetti positivi da segnalare.
"È un segno molto positivo che la Provincia abbia reagito in modo tempestivo concedendo alle associazioni sociali un indennizzo semplice per coprire l'aumento dei costi energetici. Questo ha aiutato a far quadrare i conti. Inoltre, sono da riconoscere i notevoli sforzi per migliorare la situazione di tensione che si era creata nelle strutture per persone disabili", dice Obwexer. A causa della carenza di personale, l'anno scorso i servizi sono stati ripetutamente chiusi. A farne le spese sono state le famiglie. Dall'inizio dell'anno la situazione è decisamente migliorata. Ciò significa che i clienti possono di nuovo frequentare regolarmente i servizi secondo gli orari previsti e che anche le strutture residenziali sono di nuovo aperte ai visitatori. "Tuttavia, il ritorno alla normalità non deve significare di avere come obiettivo la situazione precedente alla pandemia. Per esempio, è di vitale importanza ridurre le lunghe liste d'attesa", sottolinea Wolfgang Obwexer.
Un segnale positivo è l'annunciato prolungamento dell'orario di apertura estiva dei sevizi per persone disabili. Per la prima volta, non ci saranno più chiusure per ferie e sarà garantito anche il trasporto verso le strutture. "Si tratta di un ulteriore importante sollievo che le famiglie chiedevano da tempo, perché non tutti possono farsi carico dell'assistenza e del sostegno durante le vacanze", sottolinea Obwexer.
Al termine dell'Assemblea generale, sono stati eletti i membri degli organi societari, il Direttivo, l'Organo di controllo e la Corte arbitrale. Il mandato è di tre anni per ogni organo. Sono stati eletti membri del Direttivo: Wolfgang Obwexer (Lebenshilfe), Magdalena Hofer (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), Roberta Rigamonti (Associazione per l'Amministrazione di Sostegno), Alfred Ebner (AUSER), Luigi Loddi (Ariadne), Stefan Hofer (Gruppo sportivo disabili), Richard Stampfl (Adlatus), Bruno Marcato (Hands), Ida Lanbacher (Plattform für Alleinerziehende - Per Famiglie Monogenitoriali). L'organo di controllo è composto da Hansjörg Elsler, Arnold Zani, Norbert Kofler. Il Tribunale arbitrale: Markus Kompatscher, Werner Schwienbacher und Angelika Stampfl.
La Federazione in cifre
58 organizzazioni non profit sono riunite nella Federazione per il Sociale e la Sanità. Vengono seguiti anche i circa 200 gruppi di auto-aiuto esistenti in Alto Adige. Quest'anno, a maggio, la Federazione festeggia il suo 30° anniversario. Persone con malattie croniche, rare e disabilità, anziani, famiglie, persone in difficoltà come i senza fissa dimora e i rifugiati cercano aiuto. Le organizzazioni non profit e i gruppi di auto-aiuto si prendono cura di loro sostenendoli nell’affrontare la loro vita.