Nuovi modelli abitativi per le persone con disabilità
"Ognuno dovrebbe decidere da solo dove e con chi vuole vivere" con queste parole Karin Pfeifer, referente del gruppo People First, ha descritto il significato delle nuove linee guida per i servizi abitativi per le persone con disabilità. La stessa Pfeifer vive da sola nel proprio appartamento ed ha incoraggiato altre persone con difficoltà di apprendimento ad andare verso una vita indipendente, anche perché permette di conoscere altre persone senza difficoltà di apprendimento.
"Con la recente decisione della Giunta provinciale è stato compiuto un passo importante nell'ambito dell'autodeterminazione delle forme abitative. Un vero e proprio salto qualitativo", ha sottolineato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher. "Per le persone direttamente interessate, ma anche per i genitori, è importante sapere che l'indipendenza, supportata dalle infrastrutture e dalle persone, ora è possibile. L'obiettivo è quello di creare opportunità per una maggiore autonomia e le linee guida hanno fatto un passo importante in questa direzione."
"La strada per l'implementazione dei regolamenti nel settore dell’abitare per le persone disabili è stata intrapresa in collaborazione con i servizi pubblici e privati per le persone con disabilità e con le associazioni che rappresentano gli interessi delle persone disabili", ha affermato l’assessora alle politiche sociali, Waltraud Deeg. Le linee guida sono state redatte con la comune convinzione di evidenziare le potenzialità delle persone interessate, di riconoscerne i punti di forza e di dare loro fiducia.
La vicedirettrice dell'Ufficio per le persone con disabilità, Ute Gebert, ha ricordato che il Consiglio provinciale aveva approvato all'unanimità la legge provinciale sull'inclusione nell'estate del 2015. Con l'emanazione delle linee guida si dà attuazione alla legge provinciale sull’inclusione n. 7/2015.
Complessivamente in Alto Adige vi sono circa 13.500 persone che sono state certificate dalla commissione medica come portatrici di handicap ai sensi della legge 104. Di queste, circa 5.700 hanno un'età compresa tra i 18 ei 64 anni e quindi un'età in cui la vita indipendente è un tema di particolare attualità.
"Come nelle altre aree della legge sull’inclusione, si tratta di autodeterminazione, responsabilità personale e libertà di scelta. Abbiamo un compito importante nell'attuazione dei prossimi passi necessari e per consentire un ulteriore sviluppo qualitativo", ha spiegato Gebert. In questo contesto, è importante assumere un chiaro impegno a favore della deistituzionalizzazione, cioè allontanarsi dalle proprie strutture e vivere come tutti gli altri, a favore di modelli abitativi caratterizzati da un ambiente "normale". Oltre a promuovere progetti innovativi, la consulenza abitativa è anche una delle innovazioni importanti.
Franca Marchetto, responsabile del coordinamento dei progetti abitativi presso la Lebenshilfe, ha illustrato le sue esperienze e l'importanza di una buona collaborazione tra i vari servizi. Nel 2019 erano complessivamente 209 i progetti di sostegno residenziale socio-educativo in cui le persone con disabilità vivevano in modo autonomo, ma comunque con supervisione e con ogni necessario supporto assistenziale. Inoltre, ci sono appartamenti di formazione per 20 persone in 6 servizi, appartamenti e case condivise, circa 550 famiglie ospitanti e "le linee guida aprono nuove opportunità per le persone disabili e le loro famiglie, soprattutto nel campo della consulenza abitativa, perché è ora possibile fornire consulenza e supporto a lungo termine", ha affermato Marchetto.